NATURA RISPONDE
A cura di Angela Madesani
7 marzo – 25 aprile 2021
Artisti
Nina Carini, Cioni Carpi, Tomaso Clavarino, Pierluigi Fresia, ALberto Messina, Santiago Miranda, Serse Roma, Elisabeth Scherffig, Davide Tagliabue, Silvano Tessarollo, Annalisa Testa, Nicola Toffolini, Jacopo Valentini, Massimo Vitali.
Natura risponde è la prima mostra dopo la lunga pausa di chiusura dello Spazio 21 a Lodi, città vessata, colpita al cuore dalla prima ondata del Covid 19. Così abbiamo pensato con Pier Paolo Curti, co-ideatore della mostra, di fare una riflessione su un tema, che dovrebbe essere di particolare attualità. Ma, al di là delle chiacchiere del mondo della politica, dell’informazione, e dei buoni propositi, diventerà davvero una priorità? I nocchieri del mondo capiranno che bisogna cambiare rotta? Io ne parlo da non addetta ai lavori, non sono una scienziata, un’ambientalista, un’esperta di questi problemi, ma ascolto. Ascolto le risposte di una natura offesa, oltraggiata. Dopo il secondo conflitto mondiale, il consumismo ha avuto la meglio, certo, le persone, perlomeno, quelle di alcune parti del mondo hanno vissuto meglio, ma a quale prezzo? Al prezzo del riscaldamento globale, del Pacific Trash Vortex, delle discariche africane e non solo, gestite dai peggiori di noi, degli allevamenti intensivi, in cui i poveri animali sono trattati senza un briciolo di pietà e che sono la seconda causa di inquinamento da polveri fini. Abbiamo voluto troppo, abbiamo sfruttato la natura senza ritegno e questi sono i risultati. Per fortuna che è arrivata Greta Thunberg, l’attivista svedese per lo sviluppo sostenibile e contro il cambiamento climatico, che oggi ha diciotto anni, ma che quando ha iniziato era poco più di una bambina. Ha manifestato, si è battuta e ha fatto parlare di argomenti dei quali non si vuole parlare. I padroni del mondo non vogliono che la gente capisca e che cambi il suo modo di agire. In tutto questo cosa c’entra l’arte? C’entra. Gli artisti, come quelli che hanno accettato di partecipare alla mostra, con la sensibilità che li contraddistingue, hanno guardato con attenzione, hanno percepito e hanno lavorato su questi temi. Non si tratta di vere e proprie denunce, non è questo lo scopo della mostra, ma di testimonianze, di prese di coscienza. Quasi cinquant’anni fa Cioni Carpi, scomparso nel 2011, si poneva il problema del rapporto tra uomo e natura. Nel film in mostra, entrava in essa, per farne parte e fermarsi a meditare. Altri sono i suoi lavori cinematografici in cui si riflette su questo tema. L’arte, del resto, è arrivata prima della società civile. Quando artisti come lui, come i Land Artist, davano vita a queste, opere la società civile buttava gli scarti nei fiumi, nei mari, spianava le montagne, produceva automobili a rotta di collo, abituava la gente ad avere 24° gradi in casa e 28° negli uffici, a mangiare carne 7 giorni su 7, a cambiare mobili ed elettrodomestici senza posa. E oggi? Mutatis mutandis è la stessa cosa. Dobbiamo fermarci a riflettere, a guardare, a pensare, ne è l’esempio questa mostra a Lodi. A questo punto speriamo soltanto che qualcuno tenda l’orecchio e si metta in ascolto.