La storia dello scambio tra pubblico e artista è lunga e articolata. Nei momenti in cui si è passati dalla percezione sensoriale di un’opera all’effettiva partecipazione del pubblico, la sua natura di lavoro artistico ha sempre attraversato una crisi, sino alla definizione del concetto di “arte relazionale”. Sotto questa categoria, coniata a metà degli anni novanta, l’opera d’arte è volta a innescare e analizzare i processi fra il lavoro artistico, il contesto espositivo e il pubblico. Oggi i termini della relazione e le modalità dell’interazione si sono ampliati e la sfera del feedback si è strutturata in discipline specifiche, trovando riscontro pratico in professionalità, studi e servizi dedicati. La domanda che scaturisce da queste riflessioni è se la fruizione dell’opera possa essere parte costituente del processo creativo, senza per questo diventarne il contenuto. Sullo sfondo di queste considerazioni, Ex moto si struttura come un incontro di due tipi di processualità, creazione e fruizione, e di due identità, quella dell’artista e quella del pubblico. Ex moto risponde alla costruzione latina di due complementi: quello di moto da luogo e quello di causa efficiente. In questo caso, il termine motus è utilizzato nella sua accezione più ampia di processo, indice e origine di almeno un altro motus, intuibile solo nella sua fase iniziale. Di rimando, l’ex voto è un incontro di processi e di identità sotto forma di oggetto, antico quasi quanto lo stesso essere umano. Due sono i motivi d’esistenza dell’ex voto: la richiesta della guarigione, che prende forma organica in materiali durevoli, e il ringraziamento nel caso avvenga, certificato con l’incisione della sigla P.G.R. (Per Grazia Ricevuta). Così, ogni lavoro artistico è soggetto ad almeno due processi, prima e dopo la sua realizzazione: la progettazione e il feedback. Nello spazio della mostra, questi momenti si contaminano reciprocamente. Lə nove artistə partecipanti, che conducono ricerche su temi e con media diversi, hanno predisposto, all’interno del processo di realizzazione del lavoro artistico, un contributo del pubblico. Da questi interventi, che saranno ricevuti durante il periodo di apertura della mostra, ripartirà lo sviluppo dei lavori stessi, nella modalità prevista da ogni artista. Il finissage coinciderà con un momento di condivisione collettiva per prendere atto della contaminazione dei lavori, dellə artistə, lə unə con lə altrə, e tra questə ultimə, lə abitanti e di Lodi e chi sarà di passaggio. Quest’ultimo processo di partecipazione plurale costituirà il rito alla base del parallelismo: lo scambio, nella logica del dono reciproco, attraverso l’arte. |